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La fuga degli Uccelli - KRISTHO - Servo Blu

MOSTRA CON TONI ZUCCHERI - MILANO STAZIONE CENTRALE



Toni Zuccheri è stato un artista friulano, definito da molti come architetto, designer, artigiano, ma che per i suoi familiari è stato un “esploratore” che ha scelto il vetro come terra di conquista e punto di partenza, come mezzo di ricerca e strumento per le sue opere. Grande talento nel lavorare “con le mani”: disegna, modella la cera e la creta sin dall’infanzia. Studia architettura e si interessa da subito al vetro. Giovanissimo entra  presso l'industria del vetro “Venini”, dove inventa e reinventa tecniche di lavorazione, forme e colori. Una passione che lo affascina in modo sorprendente e che “apre le porte” a grandi collaborazioni (Giò Ponti, Luigi Fontana, Gaetano Pesce).
Toni Zuccheri lavora e studia materiali naturali, crea per i grandi artisti prototipi per piccole serie e pezzi unici. Si fa conoscere attraverso il suo “Bestiario” e la quadrilogia della Saga degli Animali e della Natura. Pur continuando a creare opere d'arte non abbandona la sua professione di architetto, continuando a lavorare fra Venezia e Milano.
Roberto De Rosso conosce Toni Zuccheri  nel 1991.  Nasce subito un rapporto di particolare sintonia che è difficile spiegare a parole: un legame di amicizia solido che nel tempo aumenta d'intensità.  Fu quasi una conseguenza il pensare di poter fare qualcosa assieme. L'opportunità si presentò nel 1992 per la Fiera del Mobile di Milano. Presso la Palazzina Reale della Stazione Centrale in occasione di un'installazione dei prodotti più significativi della De Rosso, Zuccheri espone “La fuga degli Uccelli”, allestimento che si inseriva perfettamente all'interno della mostra. Gli spazi erano occupati da figure di pesci e uccelli fantastici (pendevano dal soffitto e  “uscivano” dagli angoli delle stanze): il risultato fu un maestoso connubio artistico, un  magico “modo” di creare emozioni. Grazie anche ad alcuni suoi suggerimenti, Roberto De Rosso trasforma il Palo Kristho in una fantastica scultura metallica dalle fattezze di un volatile primordiale. Ne è risultata un'eccezionale unione tra creatività, fantasia e bellezza. Quest'opera venne chiamata Servo Blu, ironicamente e provocatoriamente richiamando gli schiavi delle antiche civiltà (egizia, persiana, romana, ecc.).
 
 
 
 
 

 



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